Se pensate che degustare una grappa o un vino sia la stessa cosa, purtroppo dobbiamo deludervi.
La grappa è uno spirito e non una bevanda sapida come il vino.
I distillati si degustano, e si apprezzano per via olfattiva, col naso, e in bocca con il retrolfatto.
La sensazioni che si percepiscono nella lingua sono poche, non essendo i distillati sapidi: al contrario del vino non hanno sapori acidi, dolci o salati.
Abbiamo pensato di illustrare in questo articolo, i principali accorgimenti per effettuare un’analisi sensoriale corretta.
Prima di iniziare però ci sono alcune indicazioni che è importante conoscere:
– usare i bicchieri adatti. I calici “Elisse” sono ideali per la degustazione delle grappe bianche mentre i “Bolla” per quelle barricate.
– degustare alla temperatura ideale: 8/10° C per le acquaviti giovani e 18/20° C per le invecchiate.
Dopo questi consigli preliminari possiamo cominciare con la prima valutazione: l’aspetto visivo.
Un’acquavite deve essere limpida, priva di impurezze.
Si presenterà bianca cristallina se giovane, giallo paglierino o ambrata scura se invecchiata.
Il colore è dato dalle sostanze coloranti naturali presenti nel legno delle barrique: quindi più sono gli anni di invecchiamento più il colore sarà scuro.
Passiamo quindi all’esame olfattivo.
Consigliamo sempre di avvicinare il naso al bicchiere con prudenza e non troppo vicino: in questo modo l’alcol e i profumi non causeranno fastidio ed una repentina insensibilità olfattiva.
Per quanto riguarda i descrittori olfattivi ogni grappa bianca dovrebbe avere i profumi caratteristici dell’uva di provenienza.
Le grappe bianche sono ottenute preferibilmente da vitigni a nota fruttata e quindi sono caratterizzate da aromi che ricordano mela, pera, albicocca e sentori floreali con leggere sfumature di erbe aromatiche: offrono un bouquet delicato e piacevole.
Le barricate offrono invece sentori di vaniglia, note di confettura, spezie dolci, legno.
Solo dopo aver percepito con calma i profumi si può passare alla fase degustativa, assaggiandola in piccoli sorsi.
In bocca le grappe bianche presentano sensazioni pulite, morbide, piacevoli, senza alcun bruciore, con note fruttate e floreali, senza alcun difetto o sentori spiacevoli, non attinenti all’uva ed alla sua corretta fermentazione.
Le grappe invecchiate in barrique sprigionano sensazioni soavi ed eleganti, che ricordano la vaniglia, le spezie, legno. Le riserve lungamente invecchiate, da 3 anni in su, presentano anche sentori di tabacco, cuoio, liquirizia e cioccolato.
Il nostro consiglio è quello di ripete le degustazioni più volte.
Se decidete di annotare ogni sensazione provata, avrete modo nel tempo di capire quanti progressi siete riusciti a fare al fine di diventare un vero esperto di grappa.
Non ci resta che augurarvi buona degustazione!